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E.S.P.E.R.T.I.S.E: l’innovazione che allena lo sguardo, non solo la tecnologia

E se potessi indossare per qualche minuto gli occhi, il corpo e le sfide di qualcun altro?

Non è una metafora. È esattamente ciò che rende possibile ESP.E.R.T.I.S.E., un progetto che unisce empatia, tecnologia e formazione per cambiare il modo in cui guardiamo all’inclusione.

ESP.E.R.T.I.S.E., acronimo di Esperienza Simulata Per Empatia Reale Trasformativa Inclusiva Sostenibile Educativa, nasce con l’obiettivo di costruire un ponte tra mondi spesso distanti: quello della disabilità e quello della progettazione di ambienti, servizi e relazioni.

In cosa consiste, concretamente?

Si tratta di una piattaforma di simulazione in realtà virtuale, accessibile da PC, tablet e visori VR, che permette a chiunque, da formatori, progettisti, manager, studenti, di vivere un’esperienza immersiva “nei panni” di persone con disabilità fisiche, sensoriali o cognitive.

Immagina di trovarti in un ufficio, in una scuola, in uno spazio pubblico. E di dover affrontare compiti semplici, come attraversare una stanza, interagire con oggetti, trovare la strada. Ma con barriere fisiche o sensoriali che rendono tutto più complesso.

Ora immagina di poter usare strumenti e strategie per superare quegli ostacoli. Di poter esplorare, imparare, comprendere. Di poter sentire – prima ancora che sapere – cosa significa l’accessibilità.

Il simulatore propone due modalità: una più libera ed esplorativa, perfetta per la formazione a distanza e l’alternanza tra teoria e pratica; una più guidata e sfidante, in stile serious game, che mette l’utente alla prova in scenari realistici con obiettivi e compiti da portare a termine.

Il valore è tutto nel cambio di prospettiva.

ESP.E.R.T.I.S.E. non insegna come si vive una disabilità: nessuna tecnologia può farlo davvero. Ma aiuta a rompere gli stereotipi, ad avvicinarsi, a progettare con maggiore consapevolezza. E in un mondo dove oltre 1 miliardo di persone vive con una forma di disabilità, questo può fare la differenza.

Un progetto nato da una rete solida, multidisciplinare, concreta, cui partecipano alcuni soci del Clust-ER Health con competenze e tecnologie differenti ma visioni allineate.

Il progetto è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nel quadro PR FESR 2021-2027, per lo sviluppo di innovazioni a impatto sociale che favoriscano soluzioni collaborative tese a migliorare il benessere e ridurre le disuguaglianze. Queste azioni avvengono attraverso il sostegno a investimenti materiali ed immateriali per accrescere la capacità produttiva, il grado di coinvolgimento delle platee interessate e sviluppando aree di business in settori di attività economica per le quali il valore economico si integra con il valore sociale prodotto per le comunità di riferimento puntando a generare sistemi di inclusione sociale sempre più efficaci nel rispondere ai bisogni dei cittadini ed efficienti nell’utilizzo delle risorse.

Fondazione ASPHI, porta tutta la sua esperienza nella progettazione accessibile e nell’integrazione delle tecnologie assistive. AISM, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, coinvolge direttamente persone con disabilità nella co-progettazione degli scenari e supporta la validazione dei contenuti formativi. E Includia, promotrice e coordinatrice del progetto, è il cuore organizzativo e tecnologico dell’iniziativa.

Ne abbiamo parlato con Enzo Francesca e Marta Luesma a HealthAbility Experience, dove il progetto ESP.E.R.T.I.S.E. è stato presentato.

Con la sua visione trasversale sull’innovazione sociale e digitale, Includia assicura infatti la coerenza tra le diverse anime del progetto, guida lo sviluppo della piattaforma, raccoglie i feedback degli utenti e ne monitora l’impatto formativo, garantendo l’accessibilità su tutti i dispositivi.

Il suo ruolo è quello di cucire insieme tecnologia e umanità, e farne uno strumento concreto per una società più equa. Ma il cuore pulsante di ESP.E.R.T.I.S.E. non è la tecnologia, bensì la possibilità di cambiare sguardo. È uno strumento formativo, replicabile, misurabile, utile, ma soprattutto è una porta d’accesso verso un modo più umano di pensare l’innovazione.

L’inclusione, infatti, non è un obiettivo da raggiungere con una checklist, ma un processo continuo che ha bisogno di ascolto, consapevolezza, progettazione condivisa.

Se sei una persona che innova, se ti occupi di formazione, di risorse umane, di design, di politiche sociali, se credi che la tecnologia debba avvicinare e non allontanare: questo progetto parla anche a te.

Vuoi approfondire o collaborare? Contatta Includia e lasciati coinvolgere. Con ESP.E.R.T.I.S.E. non cambierai solo come progetti gli spazi, ma anche come li guardi.

I Clust-ER sono finanziati dai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna - POR FESR 2021-2027