genere e innovazione

Persone al centro, tra strumenti digitali, genere e approccio inclusivo

L’evoluzione della salute e del benessere nell’era digitale è sempre più legata all’integrazione della tecnologia con un approccio inclusivo e personalizzato. Uno degli eventi recenti che ha messo in evidenza questo aspetto è “Mi Curo Digitale”, tenutosi a Milano presso la PwC Italy a Citylife durante la Milano Digital Week con un focus particolare sull’importanza dell’ottica di genere nel settore sanitario.

L’evento, organizzato da BOS Eventi in collaborazione con PwC e con la partecipazione del Clust-ER Health, ha esplorato le modalità con cui l’innovazione, i dati e l’intelligenza artificiale (AI) possono supportare una migliore attenzione alle esigenze dei pazienti, non solo attraverso una medicina personalizzata, ma anche tenendo conto delle specificità di genere, sia per uomini che per donne. È stato sottolineato come questo approccio non si limiti al miglioramento della salute delle donne, ma si estenda a tutte le persone, mirando a una cura e una prevenzione più eque e accessibili.

Tre sessioni, una visione comune

L’evento è stato strutturato in tre sessioni interconnesse che hanno esaminato diversi aspetti della salute digitale. La tecnologia, e in particolare i dati e l’AI, è stata al centro di queste discussioni, illustrando come questi strumenti possano aiutare a dare voce ai pazienti, migliorare l’aderenza terapeutica e sviluppare nuovi approcci diagnostici.

Un tema ricorrente è stato il ruolo della tecnologia nel rispondere alle esigenze di pazienti che, storicamente, sono stati meno considerati nei percorsi terapeutici e nella ricerca. In questo contesto, la salute di genere si sta configurando come una chiave per affrontare tali sfide, grazie all’uso di strumenti che tengono conto delle differenze biologiche e sociali tra uomini e donne.

Il progetto BIOMATDB e l’approccio centrato sull’utente

Uno dei casi più interessanti presentati durante l’evento è stato il progetto BIOMATDB, esposto dalla nostra project manager Clémence Foltz. Questo progetto si concentra sull’innovazione nell’ambito dei biomateriali, un’area in cui il coinvolgimento delle ricercatrici donne è cruciale. Le donne rappresentano una parte significativa della forza lavoro nelle scienze della vita, ma sono anche tra coloro che potrebbero beneficiare maggiormente dai progressi in questo campo, poiché la loro salute è spesso al centro dell’applicazione di questi materiali.

L’approccio user-centric adottato da BIOMATDB riflette la crescente consapevolezza dell’importanza di coinvolgere diverse prospettive di genere nella ricerca e nello sviluppo. L’inclusione delle donne sia come professioniste che come pazienti è vista come un passaggio essenziale per ottenere soluzioni più efficaci e mirate.

La tecnologia al servizio della diagnostica di genere

La Prof.ssa Rossella Tomaiuolo, dell’Università Vita-Salute San Raffaele e appartenente all’Associazione WeWomenEngineers, ha condiviso importanti riflessioni sulla diagnostica prenatale, sottolineando come il coinvolgimento delle donne sia fondamentale per migliorare i risultati clinici. Le sue osservazioni hanno messo in luce il valore della tecnologia quando viene utilizzata per promuovere una medicina più inclusiva e centrata sulla persona.

La partecipazione di pazienti donne nei processi diagnostici e terapeutici non solo aiuta a risolvere problemi di salute specifici, ma contribuisce a una medicina che sia in grado di rispondere meglio alle diverse esigenze della popolazione. In particolare, l’uso dell’intelligenza artificiale per personalizzare la cura e monitorare la salute in tempo reale ha il potenziale di rivoluzionare l’approccio alla prevenzione e al trattamento.

La cura del paziente nell’ottica di genere

Un altro contributo rilevante è stato offerto dal nostro socio Alberto Pravettoni, General Manager di CGM TELEMEDICINE, che ha presentato le iniziative messe in campo dalla sua azienda per rispondere alle esigenze di un’ottica di genere nella cura del paziente. L’adozione di soluzioni digitali non solo facilita un accesso più equo ai servizi sanitari, ma consente anche una maggiore personalizzazione dei percorsi di cura, adattati alle specificità di genere e individuali.

L’importanza della consapevolezza collettiva

L’evento “Mi Curo Digitale” ha rappresentato un momento di riflessione e confronto tra esperti del settore sanitario, innovatori e ricercatori. Le sessioni, sapientemente moderate da Dorotea Rosso e aperte da un’introduzione appassionata di Annarita Bellarosa, hanno fornito spunti significativi per una maggiore consapevolezza collettiva. È stato ribadito come l’inclusione di un’ottica di genere nella salute non sia solo una questione di equità, ma anche di efficacia: una cura che tenga conto delle differenze di genere è una cura migliore per tutti.

Il futuro della salute di genere

L’integrazione delle tecnologie digitali e dell’AI nella salute di genere rappresenta una delle frontiere più promettenti per il futuro della sanità. L’evento ha dimostrato che siamo solo all’inizio di un percorso in cui la tecnologia, se guidata da un approccio inclusivo, potrà rispondere sempre meglio alle esigenze di tutte le persone, migliorando la qualità della vita e l’accesso alle cure.

Questo approccio innovativo, inclusivo e tecnologico è destinato a diventare sempre più centrale nelle politiche sanitarie, con un impatto positivo su tutte le aree della salute, dalla diagnosi alla terapia, fino alla ricerca di nuove soluzioni che rispondano alle sfide globali della salute.

I Clust-ER sono finanziati dai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna - POR FESR 2014-2020