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La partecipazione del Clust-ER Health a B.T. Expo 2023

Anche quest’anno la partecipazione a BT Expo Shomed, evento organizzato da Modenafiere, con il supporto dell’Università di Modena e Reggio Emilia e del Clust-ER Health per la parte di convegnistica, si è rivelata un’ottima occasione di networking ed esplorazione delle tematiche che sul territorio regionale risultano più strategiche per il settore del biomedicale e, in particolare, per gli attori che fanno parte della catena di fornitura dei dispositivi medici.

Non solo: anche la partecipazione da parte di realtà internazionali è stata intensificata. Oltre alla delegazione dalla regione della Turingia, la cui visita è stata organizzata dalla camera di commercio italo-tedesca (ITKAM), hanno partecipato a BT Expo anche i rappresentanti del Cluster rumeno Imago-Mol, partner con cui il Clust-ER Health ha già all’attivo alcuni progetti europei sul tema dei radiofarmaci.

Oltre alla importante attività di divulgazione delle attività e dei progetti europei in cui il Clust-ER è coinvolto, non ultima la nuova edizione del master di II livello MABIOMED per il quale la Prof.ssa Focarete ha avuto occasione di fornire informazioni ai numerosi studenti presenti, abbiamo proposto una serie di workshop in collaborazione con gli altri attori del territorio. Biomateriali, packaging, formazione e opportunità di collaborazione sul tema della medicina nucleare sono stati gli argomenti principali, che ci hanno permesso di far conoscere anche alle delegazioni straniere, lo stato dell’arte e le sfide che i nostri stanno affrontando.

Turingia e Romania incontrano l’ecosistema regionale

Fra le attività organizzate per favorire l’incontro tra le delegazioni della Turingia e della Romania con gli attori del territorio, la visita al Tecnopolo di Mirandola e la presentazione all’interno dell’area lounge di BT Expo sono servite a mettere in luce le attività dal punto di vista scientifico e far conoscere ricercatori e ricercatrici direttamente coinvolti. Al Tecnopolo hanno avuto la possibilità di incontrare la Direttrice Annalisa Delnevo, il Direttore scientifico Aldo Tomasi e il Dott. Tommaso Trenti, Direttore Dipartimento presso Ausl di Modena Dipartimento di Medicina di Laboratorio e Anatomia Patologica.

Nel pomeriggio, invece, sono stati presentati più nel dettaglio sia il Clust-ER Health e i progetti europei in cui è coinvolto, sia il Cluster Imago-Mol della Romania, con accenni alle tematiche di cui si occupa prevalentemente sul territorio.

Biomateriali: dal progetto BIOMATDB al trasferimento tecnologico

Il primo degli eventi è stato costruito sul tema dei biomateriali, di elevata importanza per il Clust-ER Health, e ha permesso di presentare numerosi punti di vista, a partire dal grande lavoro svolto all’interno del progetto europeo BIOMATDB di cui il Cluster è partner. La costruzione di un database per un migliore e più efficace reperimento di informazioni è attualmente in corso e presto inizierà la fase di testing e di validazione che vedrà coinvolti diversi tipi di end users come ricercatori, fornitori, produttori, studenti e tutti coloro che, a prescindere dal livello di esperienza, hanno necessità di lavorarci.

E quali sono, invece, le attività in corso a livello di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico? Ne hanno parlato durante l’evento la Prof.ssa Laura Calzà, la Dott.ssa Anna Tampieri e il Dott. Sprio, affrontando tematiche come l’utilizzo di biomateriali per il rilascio di farmaci e lo studio di materiali come l’idrossiapatite per applicazioni nel campo della rigenerazione di tessuti. Non poteva, infine, mancare un intervento sull’attualissimo tema del regolatorio, step fondamentale per decretare cosa può effettivamente approdare sul mercato tra tutte le soluzioni che sono state studiate, dove il Prof. Tomasi ha evidenziato le maggiori criticità attuali per il settore.

Packaging sostenibile: un frame culturale per nuove soluzioni 

Si è aperto proprio così, con una panoramica mirata a mettere in luce le tendenze che oggi si possono trovare nel campo del packaging e a fare chiarezza sul concetto di sostenibilità, troppo spesso legato a logiche di marketing. “Non ci sono soluzioni giuste o sbagliate in assoluto, ogni realtà deve pensare a quello che fa al proprio caso quando si tratta di progettare un nuovo packaging”, ha detto la Prof.ssa Paola Fabbri del Dipartimento DICAM dell’Università di Bologna. Un tema su cui si è concentrato anche il progetto Laboratori territoriali per l’innovazione e la sostenibilità, promosso dall’Unione dei comuni modenesi dell’Area Nord e che vede come partner il Tecnopolo Mario Veronesi, il Clust-ER Health e la Fondazione Democenter, presentato in questa occasione della Dott.ssa Simona Sbardelatti.

Se parliamo di prodotti del settore medicale, infatti, dobbiamo tenere conto di un grande compromesso per cui la scelta di materiali e modalità di utilizzo non deve confliggere con la garanzia di sicurezza del prodotto, che spesso deve essere conservato a lungo con un’efficacia elevata e stabile nel tempo. Su questo aspetto è intervenuto il Dott. Giorgio Mari, figura tecnica di riferimento e con grande esperienza all’interno delle realtà aziendali del distretto mirandolese, che ha parlato di quali caratteristiche dovrebbero costituire un requisito per garantire che i dispositivi medici siano “al sicuro”, a fronte di un maggiore grado di sostenibilità. E anche in questo caso, come è stato sottolineato più volte durante l’incontro, l’eliminazione della plastica non è un’opzione percorribile nella maggior parte dei casi. Si può invece pensare a come ridurre certi tipi di plastiche, come andare verso soluzioni monomateriali o a come gestirne il fine vita in maniera più efficiente e con processi che dal punto di vista dell’impatto ambientale risultino meno gravosi, punto su cui il Dott. Gianluca Magrini di Newster Group ha portato dati provenienti dalle sperimentazioni condotte mediante sterilizzazione a caldo.

Di grande interesse anche le esperienze portate dalle due aziende Bormioli Pharma ed Encaplast, coinvolte per mettere in luce le diverse esigenze sul settore farmaceutico e medicale e le sperimentazioni in atto.

Formazione e competenze: dal cruscotto regionale all’elevata specializzazione

Il settore della salute richiede un livello di specializzazione molto elevato, sia per il tipo di conoscenze tecniche richieste, sia per la continua evoluzione cui è sottoposto. L’offerta formativa, di conseguenza, deve andare di pari passo ed essere frutto di un continuo scambio bilaterale tra il mondo industriale e quello degli attori che provvedono a progettare e fornire le conoscenze necessarie a stimolare innovazione e competitività.

Lo strumento Skills Intelligence, concepito dalla collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Art-ER con la collaborazione dei Cluster regionali, è stato presentato dalla Dott.ssa Lara Porciatti per creare una cornice di riferimento e far capire quali strumenti sono disponibili per rendere più efficiente la ricerca sulle competenze per ogni settore.

In questo contesto è stato inoltre presentato dalla Prof.ssa Focarete il Master MABIOMED, come iniziativa rinnovata dalla prima edizione ad oggi grazie alla continua interazione con le aziende del territorio non solo a livello regionale, ma anche nazionale. Quest’anno, infatti, oltre agli insegnamenti fondamentali di carattere più tecnico legati alle caratteristiche dei biomateriali e al regolatorio, sono stati introdotti in maniera più incisiva anche moduli relativi alla sostenibilità e valutazione dell’impatto ambientale, ma anche alla gestione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, per stimolare anche l’inventiva e l’imprenditorialità degli studenti, con la collaborazione di Materias.

A questa proposta, disponibile per laureati di corsi magistrali, si accompagna anche l’attività formativa degli ITS, istituti che, come quello Biomedicale di Mirandola, offrono corsi biennali di specializzazione su tematiche di importanza cruciale per le aziende del territorio, come ha spiegato la Dott.ssa Giuliana Gavioli, presidente dell’istituto.

Medicina nucleare: un tavolo bilaterale per nuove collaborazioni a livello europeo

L’occasione di avere i nostri partner dalla Romania è stata molto preziosa per creare un’opportunità di incontro sul tema dei radiofarmaci e della medicina nucleare, già molto presente e di importanza strategica a livello regionale. Insieme ai rappresentati di IRST – Istituto Romagnolo per lo studio dei tumori “Dino Amadori”, di PBL e di Itel Pharma abbiamo dialogato con i rappresentanti del Cluster Imago-Mol per esplorare le opportunità di progetti mirati ad alcune delle call europee attive su questo tema. L’esistenza di una rete a livello regionale che è già coordinata e coesa rappresenta infatti una base di partenza importante ai fini della costruzione di un partenariato e dell’individuazione di idee innovative.

Non ci resta che metterci al lavoro per coltivare le relazioni create e le numerose idee emerse in questi giorni!

I Clust-ER sono finanziati dai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna - POR FESR 2014-2020