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Ricerca e innovazione: nasce la Innovative Health Initiative
La Innovative Health Initiative (IHI) vedrà l’ambito della ricerca congiunta tra industria, accademici e PMI espandersi oltre i prodotti farmaceutici, per includere tecnologia medica, biotecnologia, salute digitale e vaccini.
L’Innovative Health Initiative (IHI), il nuovo partenariato pubblico-privato istituito come parte di Horizon Europe, si prefigge lo scopo di mettere i pazienti al primo posto adottando un approccio più olistico alla ricerca e alla sanità.
“I sistemi sanitari stanno cercando di fornire un’assistenza sanitaria incentrata sulle persone, è una grande trasformazione che richiede molti cambiamenti nei processi sanitari. Riteniamo che richieda anche cambiamenti nel modo in cui facciamo ricerca, sviluppo e innovazione in Europa”.
Annika Eberstein, responsabile dei regolamenti e della ricerca presso COCIR, un’associazione che rappresenta le aziende di imaging medico e radioterapia.
Il predecessore di IHI, l’Innovative Medicines Initiative (IMI), lanciato nel 2008 e successivamente rinnovato come IMI2 nel 2012 era stato presentato come il più grande programma di ricerca pubblico-privato del mondo in materia di salute, con un investimento totale di € 5,6 miliardi. Di questi, la metà era in sovvenzioni dell’UE a partner accademici e PMI e l’equilibrio sotto forma di risorse in natura da aziende farmaceutiche. Tuttavia è stata talvolta percepita come troppo concentrata sul settore farmaceutico, con un’ agenda di ricerca gestita dai direttori di ricerca delle grandi aziende farmaceutiche.
Da questo momento IHI includerà altri quattro organismi industriali paneuropei, come Europabio, Medtech Europe, Vaccines Europe e COCIR.
L’apertura ad altri settori deriva dalla necessità di fornire un’assistenza sanitaria migliore e più integrata e, mentre IMI ha aiutato negli aspetti pre-competitivi della scoperta e dello sviluppo di farmaci, IHI adotterà un approccio più olistico, tenendo presente il viaggio del paziente.
Il passaggio alla fornitura di assistenza sanitaria centrata sul paziente sta lentamente prendendo forma e la crisi COVID-19 ha evidenziato la necessità di adottare anche un approccio più multidisciplinare alla ricerca sanitaria. “COVID ha dimostrato il collegamento tra diverse aree di malattia, ad esempio, tra malattie cardiovascolari ed emergenti”, ha detto Eberstein.
L’operato di IHI si concentrerà su cinque aree.
- sviluppare nuovi trattamenti e diagnosi, sfruttando le più recenti scienze e tecnologie fondamentali e lavorare in collaborazione con il mondo accademico e gli istituti di tecnologia
- garantire che i nuovi prodotti siano integrati nei percorsi assistenziali;
- applicare tecnologie digitali, come big data, analisi avanzate e intelligenza artificiale, per sviluppare nuovi prodotti e servizi;
- lavorare con i cittadini e i gruppi di pazienti, consultandoli e coinvolgendoli nella ricerca sanitaria;
- creare un quadro per gli appalti che supporti un approccio all’assistenza sanitaria basato sul valore.
Il finanziamento per il nuovo partenariato sarà deciso dopo che il Parlamento europeo e il Consiglio avranno concordato il bilancio per Horizon Europe. Come per l’IMI, l’accordo di partenariato suggerisce che i contributi dell’industria rappresentino almeno il 50% del budget, ma al momento non suggerisce una somma complessiva.
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